La moglie di Dario ha 73 anni ha accusato dolore lombare progressivamente ingravescente.
Ecco il messaggio:
Mia moglie (73 anni), persona molto attiva e dinamica, ha sempre goduto di ottima salute fino a quando improvvisamente il 27 luglio scorso accusò dolore lombare progressivamente ingravescente.
Ricoverata al pronto soccorso fu sottoposta a pesante trattamento con antidolorifici (anche morfina), con esito molto scarso. Il giorno successivo (28/7), trasferita in reparto (chirurgia) dove a seguito di esami strumentali (TC e Ecografia addominale) sono emersi grossolani calcoli alla colecisti; il 30/7 è stata sottoposta a colecistectomia laparoscopica.
Nei primi giorni in reparto è emerso uno stato febbrile (con temperature oscillanti) trattato con Piperacillina/Tazobactam) ed è stata eseguita emocoltura, risultata positiva per Streptococcus piogenes (non è stata individuata la fonte del germe). In base all’antibiogramma l’antibiotico è stato sostituito con Clindamicina in vena per 10 giorni. Nel frattempo la febbre è scomparsa. Durante la degenza (28/7) è stata valutata dall’Ortopedico “stazione eretta difficoltosa, dolore palpatorio in sede paravertebrale lombare, non dolore alla palpazione del rachide, non segni di irritazione delle radici nervose”. Dimessa l’11/8 (a tale data segnalata PCR 3.38 mg/dl.), in post-ricovero il 14/8 è stata sottoposta a RNM con MdC con la quale è stata riscontrata una spondilodiscite-osteomielite L3-L4, con sporgenza di tessuto in canale che impronta la dura, radici ben visibili. Al ché la terapia antibiotica è stata sostituita con Amoxicillina/Ac. Clavulanico (1 g. ogni 6 ore) ed è stato prescritto un busto B (lombare) da indossare durante il giorno.
Sottoposta a visita chirurgica vertebro midollare in data 18/8 che obiettivamente riscontra “marcia nella norma, anche su punte e talloni; rachide lombare non dolente alla pressione e percussione dei processi spinosi, ipomobile (in anteroflessione insorge dolore lombare); non riferisce alterazioni della sensibilità e non si rilevano deficit di forza; ROT: nella norma e simmetrici i rotulei, spenti gli achillei; alluci muti alla stimolazione cutanea plantare; Lasegue e Valsalva negativi”.
Successiva visita infettivologica (3/9) segnala esame obiettivo “buone condizioni generali; apiretica stabilmente; Algie al rachide con NRS 5”. Dopo aver contattato la microbiologia che eseguì l’emocoltura durante il ricovero è stata modificata la terapia antibiotica prescrivendo Levofloxacina 500 mg ogni 12 ore. Durata del trattamento: 12 settimane. Controllo RNM con MdC a fine terapia. Successivo (10/9) controllo TDM per Levofloxacina ha consigliato di ridurre il dosaggio della Levofloxacina 500 mg a 1 capsula ogni 24 ore. Controlli della PCR dopo la dimissione: 18/8 – 12.07 mg/L (laboratorio diverso); 26/8 – 1.39 mg/dl; 10/9 – 10.87 mg/L; 23/9 – 10.00 mg/L.
Allo stato attuale mia moglie lamenta ancora dolori lombari e si affatica con facilità (penso che possa dipendere anche da una perdita di tono muscolare considerato il riposo consigliato: può essere?).
Considerata la Vostra esperienza, gradirei conoscere la Vostra opinione sul caso: in particolare il livello di gravità; la Vostra valutazione sulla cura somministrata e se l’andamento della PCR è da ritenersi soddisfacente. Ho ben compreso che i tempi di cura sono piuttosto lunghi, ma avrei piacere di conoscere la Vostra opinione e se si può prevedere un buon recupero. Ci sono trattamenti che potrebbero risultare utili per accelerare la cura ed il recupero?
Ringrazio anticipatamente per l’attenzione che vorrete riservarmi.
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