Cosa fare in caso di incidente da decompressione.

Cosa fare nell'immediato e subito dopo.

Rispondono il Dott. Pasquale Longobardi e il Dott. Paolo Della Torre

Laureati in Medicina e Chirurgia, con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee all’Università G. d’Annunzio di Chieti.

medici subacquei Longobardi e Della Torre

Sul luogo dell’incidente è necessario stabilizzare le condizioni generali del subacqueo infortunato (per esempio, rianimazione cardiopolmonare qualora necessaria).

Somministrare liquidi, solo se il subacqueo infortunato sia cosciente e possa bere spontaneamente (preferibilmente acqua nella misura di due litri nella prima ora e poi mezzo litro ogni ora successiva fino all’arrivo dei soccorsi sanitari). In caso di vomito o incoscienza i liquidi devono essere somministrati per infusione endovenosa da personale sanitario.

Nessun farmaco ha dimostrato di essere certamente efficace, quindi meglio che il soccorritore laico (non sanitario) ne eviti la somministrazione.

L’infortunato deve essere stabilizzato nel Dipartimento Emergenza del più vicino presidio ospedaliero e rapidamente trasferito al più vicino Centro Iperbarico in ambiente clinico (“rapidamente” significa nel più breve tempo possibile, non c’è accordo quante ore ciò significhi).

Clicca qui sotto per vedere il video con la descrizione dei percorsi del Centro Iperbarico di Ravenna dedicati ai subacquei.

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Il Centro Iperbarico di Ravenna è una struttura sanitaria privata accreditata con il Sistema Sanitario Nazionale. Siamo specializzati nella cura di patologie trattabili con la somministrazione di ossigeno in camera iperbarica e nel trattamento di ferite che non si chiudono con trattamenti tradizionali (ferite difficili).