Quali esami fare per sospetto Shunt?

Hanno risposto il Dott. Pasquale Longobardi e il Dott. Paolo Della Torre

Laureati in Medicina e Chirurgia, con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee all’Università G. d’Annunzio di Chieti.

medici subacquei Longobardi e Della Torre

In caso di sospetto, è necessario sottoporsi al percorso per la diagnosi ed eventuale terapia dello shunt destra sinistra. Il Centro Iperbarico di Ravenna ha ideato un percorso di esami per la rilevazione e la definizione dei possibili shunt destra sinistra. Esso prevede:

  • doppler transcranico con contrasto sonografico eseguito, presso il Centro, dal bravo neurosonologo, dottor Paolo Limoni. Lui è attento che la manovra di compressione addominale (squat) sia corretta e misura il numero di segnali microembolici (MES) in entrambe le arterie cerebrali medie (il livello accettabile è inferiore alle 10 bolle)
  • emogasanalisi eseguita sia durante respirazione in aria che in ossigeno puro. Viene eseguita presso il Centro Iperbarico di Ravenna lo stesso giorno del doppler transcranico. Il valore normale durante respirazione in ossigeno puro è di circa 400 millimetri di mercurio (dipende dall’età). Un valore inferiore indica la presenza di almeno un “buco” (shunt)
  • ossimetria transcutanea, per verificare il dato della emogasanalisi (anch’essa eseguita presso il Centro).

Diagnosi dello shunt

Raccolte le informazioni diagnostiche corrette, la decisione sarà facile:

  1. in presenza di meno di dieci MES e buona pressione parziale dell’ossigeno (400 mmHg) non vi è shunt destra sinistra; potrai immergerti in sicurezza.
  2. in presenza di oltre dieci MES, specialmente se vi fosse effetto shower (impossibilità di contare il numero dei segnali microembolici) e bassa pressione parziale dell’ossigeno nel sangue arterioso vi è uno shunt destra sinistra manifesto (sempre presente) che richiede la valutazione del cardiologo interventista per la eventuale applicazione di un dispositivo che chiuda il PFO (previa ecocardiografia transesofagea per definire le dimensioni dello shunt)
  3. in presenza di oltre dieci MES ma senza effetto shower e con una normale o leggera riduzione della pressione parziale dell’ossigeno nel sangue arterioso vi è uno shunt destra sinistra latente (si manifesta solo in condizioni di compressione addominale o Valsalva forzato). In questo caso potrebbe essere sufficiente evitare sforzi alla emersione (come risalire in barca o sulla riva indossando l’attrezzatura) e il rispetto di altre norme di buona prassi (elaborate dal Centro iperbarico Ravenna e condivise all’atto della visita). In caso di professionisti che non possono rispettare tali norme prudenziali, sarà necessario procedere per la chiusura dello shunt
  4. in presenza di meno di dieci MES ma con una significativa riduzione della pressione parziale dell’ossigeno nel sangue arterioso si procede per la ricerca di eventuale shunt extracardiaco tramite spirometria con tecnica pletismografica e analisi della diffusione del monossido di carbonio (DLCO); angioTC dell’arteria polmonare e dell’albero arterioso polmonare; ecografia dell’alto addome.

Immersione dopo la chiusura dello shunt

Dopo la eventuale chiusura dello shunt destra sinistra con applicazione di dispositivo tipo Amplatzer si può tornare ad immergersi dopo sei mesi. Dopo chiusura con metodica NobleStitch si potrebbe tornare ad immergersi dopo un mese (il condizionale è dovuto alla limitata casistica finora acquisita con tale metodica). Il Centro Iperbarico di Ravenna ha elaborato una procedura di riabilitazione che viene condivisa all’atto della visita e prevede un programma di immersioni controllate tra il secondo e il sesto mese dall’intervento.

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Il Centro Iperbarico di Ravenna è una struttura sanitaria privata accreditata con il Sistema Sanitario Nazionale. Siamo specializzati nella cura di patologie trattabili con la somministrazione di ossigeno in camera iperbarica e nel trattamento di ferite che non si chiudono con trattamenti tradizionali (ferite difficili).