Come ridurre i tempi di guarigione nelle ferite chirurgiche

Risponde Klarida Hoxha

Coordinatore infermieristico Centro Cura Ferite Difficili – Centro Iperbarico di Ravenna.

Medico esperto ferite difficili

Il percorso che adottiamo al Centro Iperbarico di Ravenna per ridurre i tempi di guarigione nelle ferite chirurgiche, anche per quanto riguarda le deiscenze, parte dall’identificazione della causa.

Le cause che possono portare una ferita chirurgica a fallire nel processo di cicatrizzazione possono essere molteplici. Per semplicità li raggruppiamo in due macrocategorie:

  1. fattori locali quali ipossia/ischemia dei tessuti causati da edema, arteriopatia o malattie respiratorie, infezione/contaminazione, condizioni infiammatorie, stress meccanico come la tosse, problemi tecnici di sutura, raccolte presenti nel tessuto sottostante di sangue, siero o essudato, ecc.
  2. fattori sistemici come l’età avanzata, stress psicologico, patologie croniche come il diabete, l’obesità, malattia renale cronica, immunosoppressione, assunzione di farmaci che ritardano la guarigione (come il cortisone), chemioterapia, radioterapia, malnutrizione, fumo e alcool o abuso di sostanze, ecc.

Il percorso per favorire la guarigione delle ferite chirurgiche.

L’approccio che utilizziamo presso il Centro Iperbarico di Ravenna è quello di identificare questi fattori e trovare un percorso personalizzato per ogni paziente. È necessario rimuovere la causa o limitarla.

Nel caso sia presente un’infezione è necessario l’utilizzo di antibiotici mirati e medicazioni che funzionino da drenaggio, in modo tale da poter rimuovere l’essudato che in presenza di infezione o infiammazione tende ad aumentare.

Per poter escludere la presenza di raccolte (quali: pus, essudato, ematomi, ecc) è necessario effettuare un’ecografia dei tessuti molli. Nel caso di presenza di ematomi o altri tipi di raccolte o presenza di corpi estranei, è necessario svuotare o rimuovere il materiale presente.

Successivamente possiamo associare alla cura della ferita l’utilizzo di una macchina chiamata Terapia a Pressione Negativa (TPN).

Terapia a Pressione Negativa (TPN) e Ossigenoterapia Iperbarica (OTI)

Nella TPN, si applica sulla lesione una schiuma o una garza particolare e si copre con una pellicola trasparente in modo da non fare passare l’aria. A questo punto si inserisce un tubicino che esce dalla medicazione e viene collegato a un piccolo dispositivo che funziona da pompa. Aspirando in continuazione si crea la pressione negativa che mette la lesione ‘’sotto vuoto’’, permettendo così di assorbire il liquido in eccesso e favorire la contrazione dei bordi della ferita e la formazione del tessuto di granulazione. Nel caso fosse applicato anche un innesto cutaneo, la TPN, consente allo stesso di aderire meglio, accelerando così la guarigione.

Insieme all’utilizzo della TPN il protocollo terapeutico del Centro Iperbarico di Ravenna prevede anche un ciclo di sedute di Ossigenoterapia Iperbarica (OTI) con frequenza quotidiana (si possono effettuare anche due sedute al giorno per accelerare i tempi di guarigione). In questo modo le due terapie, TPN e OTI, lavorano in modo sinergico, per ottenere un risultato che singolarmente non sarebbe raggiungibile in tempi brevi.

Ti trovi ad affrontare il problema di una ferita che non si chiude? Il Centro Iperbarico di Ravenna è specializzato nella cura delle ferite difficili.

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Il Centro Iperbarico di Ravenna è una struttura sanitaria privata accreditata con il Sistema Sanitario Nazionale. Siamo specializzati nella cura di patologie trattabili con la somministrazione di ossigeno in camera iperbarica e nel trattamento di ferite che non si chiudono con trattamenti tradizionali (ferite difficili).