Trauma alla caviglia con osteomielite: cosa fare?

Risponde l'équipe medica specializzata in fratture e traumi del Centro Iperbarico di Ravenna.

Specialisti fratture e traumi

 

Il Centro iperbarico Ravenna è competente ed esperto nella gestione delle lesioni traumatiche e dell'osteomielite.

Il percorso diagnostico prevede:

  • Esami del sangue e urine (da richiedere al Medico curante): emocromo con formula e piastrine, aptoglobina, protidemia totale, sideremia, fibrinogeno, creatininemia, glicemia, GPT, esame delle urine, VES, PCR, fibrinogeno.
  • PET – TC gamba e piede (da richiedere al Medico curante). Quesito: valutazione segni di alterazione metabolismo compatibili con processo infiammatorio di tipo osteomielitico.
    Nota: qualora non sia possibile eseguire la PET – TC (che è l’indagine più specifica per la diagnosi di questa patologia) andrebbe bene anche la Risonanza Magnetica. Mentre la scintigrafia ossea, già eseguita, è utile (sensibile) per verificare che ci sia l’osteomielite ma poco specifica (non dice esattamente dove sia localizzata la lesione: nei tessuti molli, nel periostio o nel midollo).
  • Consulenza medicina iperbarica, fisiatra, chirurgo plastico che saranno eseguite presso il Centro iperbarico Ravenna.

Il percorso terapeutico (eseguito presso il Centro iperbarico Ravenna o Centri gemellati, sempre a Ravenna) prevede:

  • Pulizia chirurgica della ferita (se necessaria). Sarà eseguita in ambulatorio chirurgico con tecnica chirurgica (bisturi) oppure con lavaggio micronizzato tramite ultrasuoni.
  • Medicazioni avanzate per preparare il fondo della lesione.
  • Antibioticoterapia con farmaci specifici per l’osso.
  • Immunoterapia aspecifica (qualora gli indici di flogosi, VES – PCR – fibrinogeno fossero nella norma). L’obiettivo è stimolare il sistema immunitario a riconoscere e combattere il germe più frequentemente responsabile della osteomielite (Stafilococco Aureo).
  • Ossigenoterapia iperbarica che riduce la carica batterica (lo Stafiloccocco Aureo e altri germi non riescono a difendersi dall’attacco dei radicali liberi dell’ossigeno); potenzia il lavoro dei globuli bianchi; accelera il processo di riparazione dell’osso e dei tessuti molli.
  • Riabilitazione con terapia fisica strumentale (p.es. tecarterapia, laserterapia); massofisioterapia; linfodrenaggio con tecnica Vodder.
  • Chirurgia plastica (se necessario): preparazione del fondo della lesione con Plasma Ricco di Piastrine; applicazione di innesto o altra tecnica di chirurgia plastica; terapia a pressione negativa.
I tempi per la cura sono, in genere, trenta giorni per il percorso diagnostico e novanta giorni per il percorso terapeutico. Si può accelerare la guarigione con un ricorso più ampio alla medicina rigenerativa e chirurgia plastica. Normalmente è previsto un periodo a Ravenna di tre settimane (quattro notti per settimana, dal lunedì al giovedì) nel quale è effettuato un programma intensivo di cura. Poi dei controlli inizialmente settimanali, quindi ogni 10 giorni e poi mensilmente.

Il costo del percorso è in parte a carico del Servizio Sanitario Nazionale (come la terapia iperbarica), in parte privato (come la immunoterapia aspecifica, la riabilitazione, alcune tecniche di medicina rigenerativa e chirurgia plastica).