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Frattura tibia e astragalo: la terapia iperbarica può evitare necrosi?

Scritto da Redazione Centro Iperbarico di Ravenna il 04/ 01/ 2011

Gino ci contatta perché, dopo una caduta in montagna, ha riportato una frattura all'astragalo non riportata in sede di prima risonanza magnetica, con successiva vascolarizzazione anomala. Nel messaggio che ha inviato, chiede se l'ossigenoterapia iperbarica possa evitare l'insorgere di una necrosi:

Salve, non sarò breve e me ne dispiace. Trauma da compressione in montagna caduta di circa 4 mt. All'ospedale di Cortina, rx controllo refertato con frattura malleolo tibiale. Non si accorgono che c'è anche una rima di frattura anteriore dell'astragalo. Valva gessata e vado a Padova dove non ripetono i raggi e non guardano neppure attentamente le lastre. Rimozione valva, cute sofferente per la presenza di flittene.

Il primario ordina di aspettare 15 giorni, poi intervento con placca e viti. Dopo una settimana un ortopedico decide di operarmi con vite endomidollare. Dopo 10 giorni mi fanno una TAC di controllo da cui si deduce che l'intervento è stato un disastro. Altro intervento fatto dal primario come aveva detto (placca e viti) ma il talo non viene toccato, lo si lascia così com'è. Ai successivi controlli radiografici il pilone tibiale appare in ordine, nessun segno di affossamento sul piatto dell'astragalo dove poggia l'epifisi della tibia.

Poi, insorgono due problemi. Per il primo problema, deiscenza della ferita (sono un infermiere professionale), mi rivolgo a un altro ospedale (Abano): tempo di guarigione 6 MESI! L'altro problema era il dolore insopportabile che ora, dopo sei mesi, è minore.

Visita privata ortopedica ad Abano dove mi dicono chiaro e tondo che il problema è l'astragalo e che per avere un quadro della situazione chiaro bisogna aspettare la rimozione della placca per poter fare una Risonanza Magnetica Nucleare. Dato che in tutto questo percorso terapeutico sono stato seguito anche da un angiologo che, dopo approfonditi esami ha diagnosticato una vascolarizzazione anomala del piede, vengo alla domanda precisa: non è che tra 6 mesi quando rimuoveranno la placca farò la RMN scopriranno che mi trovo il talo in sofferenza da necrosi avascolare?

Non sarebbe il caso, anche se con pochi elementi a disposizione, intervenire con terapia iperbarica? La ringrazio fin d'ora per una sua cortese risposta. Tra persone che si parlano e che cercano una soluzione tenga presente che non ne posso proprio più. Distinti saluti, Gino

 

Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi. Per saperne di più sulle patologie trattabili con l'Ossigenoterapia Iperbarica clicca qui:

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