Salve, da circa un anno ho un fastidio/dolore (non intenso) all'inguine sinistro. Dopo varie terapie (anti infiammatori e tecar terapia) mi viene prescritta una risonanza magnetica, prima normale poi con mezzo di contrasto (a distanza di circa 15 giorni).
Le riporto l'esito di quest'ultima: "al confronto con la precedente analoga indagine, persiste stabile per morfologia ed estensione l'area di alterato segnale già evidenziato, a carico della testa femorale di sinistra, con esteso interessamento della superficie di carico sul versante antero-superiore con segni di apparente circoscritto del tutto iniziale cedimento della superficie articolare. Dopo somministrazione del mezzo di contrasto paramani tipo l'alterazione di segnale suddescritta mostra un'area di ipovascolarizzazione in sede più periferica ed è pertanto ipotizzabile la presenza di componente almeno in parte necrotica. Coesiste discreto versamento artrosinovitico articolare, peraltro stabile rispetto a quanto già evidenziato precedentemente. Risulta nella norma il reperto RM a carico dell'articolazione coxofemorale controlaterale. Bilateralmente non si riscontrano segni di flogosi paratrocanterica. Non si rilevano alterazioni morfostrutturali a carico delle sincondrosi sacro-iliache e della sinfisi pubica".
Volevo chiedere se è ancora possibile sottoporsi a camera iperbarica o è ormai troppo tardi e l'unica soluzione è l'intervento.
Ho 25 anni e al momento cammino normalmente, avverto solo un fastidio all'inguine.
Grazie mille anticipatamente.
Leggi qui sotto la risposta del nostro staff medico-infermieristico
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