Stefano Turchi è un sommozzatore dei vigili del fuoco con la passione per le moto. Nel 2007, quasi per caso, ha iniziato a gareggiare nel campionato del mondo Motorally e raid TT e nel 2011 si è classificato terzo nella categoria Open. A dicembre del 2012, in una brutta caduta durante la corsa Africa Eco Race (ex Parigi – Dakar), ha subito una commozione cerebrale e una frattura alla clavicola. In questi giorni è qui con noi al Centro Iperbarico per rimettersi un po’ in sesto.
Ciao Stefano, come è iniziata la tua passione per le corse in moto?
È iniziata quasi per caso: durante un viaggio in Mauritania ho trovato una moto abbandonata da un pilota durante la Parigi – Dakar, ho deciso di acquistarla per pochi soldi e di portarla a casa. Da quel momento ho iniziato a correre.
Come è avvenuto l’incidente e come sei arrivato al Centro Iperbarico di Ravenna?
La gara stava andando davvero bene: avevo vinto le prime due tappe e stavo percorrendo la terza, in Marocco, con tranquillità, quando mi sono svegliato con il pilota che viaggiava dietro di me che mi chiamava. Appena ho aperto gli occhi mi sono rimesso in moto ma dopo poco ho iniziato ad accusare i dolori e ad avere un grande giramento di testa. Mi sono fermato e mi sono venuti a prendere in elicottero.
Una volta rientrato in Italia ho contattato il dott. Longobardi per farmi visitare, insieme abbiamo stabilito un percorso breve ma intenso in modo da stare lontano da casa il meno possibile: in 10 giorni faccio 20 sedute di camera iperbarica (due al giorno), 10 di neurostimolazione, 10 di osteopatia e 10 di riabilitazione in acqua.
Come ti senti dopo tre giorni di terapia al Centro e quali sono le tue aspettative?
Anche se ho iniziato da poco sento che qualcosa sta già cambiando: grazie alle terapie e all’osteopata Marco Gaudenzi, che mi segue ogni giorno, mi sto riallineando e pian piano i blocchi articolari (ginocchio, bacino ecc..) si stanno rimuovendo. Alla fine del percorso terapeutico mi aspetto di tornare al 100% della forma, anche meglio di prima. Spero che mi aiuterà a risolvere i tanti piccoli problemi che mi sono portato dietro nel corso degli anni.
Come ti trovi al Centro Iperbarico?
Progetti per il futuro?
Vorrei correre il rally di Sardegna a fine maggio, ma il sogno nel cassetto resta quello di riuscire a correre di nuovo l’Africa Race e fare un bel risultato. Interrompere la gara alla terza tappa e in testa alla classifica mi è rimasto un po’ sullo stomaco.