In occasione del primo incontro nazionale di Diabete Sommerso con i divers italiani con diabete, abbiamo intervistato il dottor Paolo di Bartolo, primario di diabetologia presso l’AUSL di Ravenna, amante del mare, dell’attività subacquea. Egli stesso, peraltro, soffre di diabete di tipo 1 (quello che richiede la somministrazione di insulina).
Da anni il dottor Di Bartolo collabora con il Centro Iperbarico di Ravenna ed è membro del Comitato scientifico dell’Associazione Diabete Sommerso e sabato 17 settembre parteciperà all'immersione di gruppo promossa da Ravenna Sub e dall'Associazione Diabetici della Provincia di Ravenna a Marina di Ravenna.
Dott. Di Bartolo, sabato 17 settembre si terrà “Diabete sommerso: primo incontro nazionale dei divers con diabete” a Marina di Ravenna, di cosa si occupa l’associazione Diabete Sommerso e qual è l’obiettivo dell’incontro?
L’obiettivo dell’incontro è quello di riunire per un giorno tutti i subacquei con diabete che amano immergersi e che grazie alla iniziative di Diabete Sommerso hanno conseguito il brevetto di 1^ grado. Siamo in più di 50 oggi nel nostro Paese e sabato saremo oltre 30 nella nostra città. La mission di Diabete Sommerso è quella di permettere alle persone con diabete di immergersi in sicurezza e, grazie a questo, migliorare la qualità della vita. Perché è proprio rendendo possibile questa ambizione che caratterizza molti giovani con diabete, che si riduce una preclusione e si ottiene un miglioramento nella autostima e nella capacità di gestione del diabete. In altre parole, se riusciamo a gestire bene il diabete in un ambiente così sfidante come quello sommerso, una volta fuori dall'acqua sarà un gioco da ragazzi.
Può raccontarci qual è stata la sua esperienza con il diabete e l’attività subacquea?
Nel 2003 ero in vacanza con la mia famiglia alle Maldive e amando l’acqua ho chiesto di partecipare a uno dei corsi organizzati sull’isola. Una volta riferita agli istruttori la mia condizione di persona con diabete, mi sono visto rifiutare questa opportunità. Tornato a casa ne ho parlato con il Dr. Longobardi e ho scoperto che nello stesso momento, all’ospedale Niguarda di Milano, il diabetologo dr. Bonomo aveva iniziato i corsi dedicati proprio ai suoi pazienti, amanti del mare che volevano ottenere il brevetto di 1^ grado. Da allora a oggi si sono ripetuti numerosi corsi a Milano, Ancona e infine grazie alla disponibilità di Ravenna Sub anche a Ravenna, dove proprio pochi giorni fa abbiamo brevettato 9 ragazzi con diabete.
Quali sono le precauzioni che un paziente diabetico deve assumere per poter immergersi in sicurezza?
Il sub con diabete si deve preoccupare solamente di prevenire la ipoglicemia, ovvero un abbassamento eccessivo del glucosio nel sangue, senza però d’altra parte raggiungere livelli eccessivi di glicemia. Si devono per questo ripetere diverse valutazioni a ridosso del momento della immersione e, in base ai risultati ottenuti, si devono prendere eventuali provvedimenti ormai codificati in uno specifico protocollo messo a punto dal Dr Bonomo e dal Dr Marroni del DAN (Divers Alert Network).
Cosa si può fare perché il protocollo scientifico possa essere applicato a ogni centro di immersione subacquea?
Questo è lo scopo della nostra associazione. La giornata di sabato da noi organizzata a Marina di Ravenna e le giornate che seguiranno nei prossimi mesi in tutta Italia daranno un grande contributo. Il DAN, Diabete Italia e l’associazione degli atleti con diabete (ANIAD), inoltre, sono da sempre fortemente impegnate perché questo protocollo scientifico possa essere applicato a ogni centro di immersione subacquea. La nostra associazione infine si presenterà alla ribalta internazionale durante il congresso mondiale di diabetologia che si svolgerà a Dubai nel mese di dicembre, dove presenterà i risultati ottenuti da alcuni studi scientifici condotti dal DAN e dal gruppo di Milano e con altre iniziative di tipo divulgativo.
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