Il campo delle ferite difficili è davvero molto ampio e articolato. Anche le lesioni create dai piccoli incidenti domestici non sono da sottovalutare, perché se trascurate si potrebbero trasformare in ferite difficili da guarire. Specialmente se capita a persone che soffrono di patologie come per esempio diabete, problemi di circolazione, immunodepressione, cardiopatie.
Abbiamo chiesto a Klarida, coordinatrice del CCFD, di spiegarci come trattare questo tipo di lesioni.
Quali sono le cause più frequenti di incidenti domestici?
- Ustioni: in cucina, ferro da stiro per contatto o da vapore, acqua o olio bollente
- Tagli: coltelli, carta, plastica, rasoio, vetro o ceramica, tagliaunghie
- Incidenti o traumi in giardino: spine di piante o schegge di legno o traumi maggiori
- Escoriazioni dovute a caduta su pavimentazione bagnata o irregolare
- Morsi o graffi da animale domestico
Cosa dobbiamo fare in caso di ferita?
Come primo intervento, prima di toccare l’area lesa, è fondamentale lavare bene le mani con acqua e sapone così da non portare i batteri all’interno della ferita, perché potrebbero causare infezioni.
Se la ferita sta sanguinando bisogna fermare il sangue con una garza o un panno pulito facendo pressione sulla lesione per alcuni minuti.
Se la ferita è sporca (per esempio presenza di terra o erba dopo una caduta, presenza di schegge di vetro…) è necessario rimuovere la sporcizia attraverso il lavaggio della lesione con acqua corrente e sapone.
Se abbiamo in casa un disinfettante (acqua ossigenata, tintura di iodio) possiamo usarli solo durante il primo lavaggio della ferita. È importante non utilizzarli come medicazione abituale perché ritarderebbero la guarigione della lesione.
Cosa dobbiamo fare in caso di trauma senza ferite?
In caso di trauma con cute integra è molto importante monitorare l’evoluzione di eventuali ematomi, soprattutto in persone che prendono abitualmente anticoagulanti. In questi soggetti si possano creare degli ematomi organizzati che vanno a scavare nel tessuto e che infettandosi possano trasformarsi in lesioni infette e molto grandi.
In questo caso è necessario rivolgersi al personale specializzato per il drenaggio degli ematomi ed eventualmente sottoporsi a terapia antibiotica.
Come dobbiamo trattare le piccole ustioni?
Le piccole ustioni non devono mai essere sottovalutate: il loro grado di dolore non è correlabile con la gravità dell’ustione, infatti a volte quelle più gravi possono non essere dolorose.
La prima domanda che solitamente ci si pone è se scoppiare le vesciche (flittene) che compaiono dopo l’ustione. Se sono molto dolorose e creano pressione è consigliabile fare un forellino per drenare il liquido all’interno, lasciando intatto il tetto della bolla. Rivolgetevi comunque ad un medico specializzato e non utilizzate oggetti non sterili per bucarla!
Ricordiamoci che le aree ustionate devono essere protette dai raggi solari con indumenti e creme a schermo totale per lunghi periodi (anche 1 o 2 anni) per evitare il rischio di comparsa di discromie sulla pelle.
Quando dobbiamo immediatamente rivolgerci al medico?
- Se la lesione è profonda e necessita di punti di sutura
- Se non si è sicuri di avere la copertura antitetanica
- Se siete stati morsi da un animale
- Se la ferita non smette di sanguinare
- Se la ferita rimane contaminata da corpi estranei che non siete riusciti a togliere dopo i lavaggi
- Se attorno alla ferita compaiono gonfiore, dolore e rossore
- Se sta uscendo pus
- Se compare la febbre.
Le persone con il sistema immunitario alterato (per esempio persone con diabete, cancro in terapia con radio/chemio, pazienti in terapia cortisonica, pz in dialisi o HIV positivi) sono più soggette a sviluppare un’infezione delle lesioni, anche banali, quindi devono rivolgersi immediatamente a personale specializzato.
La scelta del corretto percorso diagnostico terapeutico è fondamentale per una sicura e veloce guarigione.
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