La mia storia inizia a gennaio 2020, quando a causa dell’eccessivo gonfiore agli arti inferiori provocato da una insufficienza venosa, non sono stata più in grado di far rimarginare alcune semplici ferite all'altezza di stinco e polpaccio, che mi ero distrattamente procurata durante le pulizie domestiche.
Dopo alcuni mesi, nonostante le cure e le medicazioni ricevute dal medico curante e al pronto soccorso, le ferite si aggravarono diventando ulcerose, aumentando anche di numero per via della pelle ormai sottile e sofferente, con relativa dermatite da stasi molto dolorosa. A quel punto, da parte del medico non ci furono più dubbi: mi disse di telefonare urgentemente al Centro Iperbarico di Ravenna e affidarmi alle cure del Centro Cura Ferite Difficili (CCFD).
Ricordo come fosse ieri la telefonata al Centro e il mio primo appuntamento del 6 maggio. Arrivai sofferente, a pezzi, demoralizzata, spaventata e intimorita, con un unico desiderio nel cuore: guarire. Trovai subito un ambiente accogliente e sereno, tanta gentilezza e competenza, e quando si è totalmente in balia delle proprie fragilità, sentirsi accolti con dolcezza è estremamente confortante!
Fu Marta a medicarmi la prima volta, e in quell'occasione non solo venni a conoscenza del bendaggio compressivo e della sua importanza, ma intuii come sarebbe diventato il mio migliore amico.
Da quel momento tornai al Centro ogni due giorni per le nuove medicazioni e i nuovi bendaggi, affidandomi alle cure e alle competenze di tutti loro: Marta, Chiara, Isaac, Claudio, Alessandra e Cristina; veri e propri angeli che mi hanno supportata anche moralmente, aiutandomi ad affrontare un percorso molto difficile in cui l’essere collaborativi diventa imprescindibile e instaurare un rapporto di totale fiducia è fondamentale.
Venni dimessa il 6 luglio tra lacrime di gioia e abbracci! Guarita perfettamente! Naturalmente dovrò tornare ogni tanto per i controlli di routine, ma credete mi dispiaccia? Mi hanno salvata, davvero. Mi hanno detto che sono stata io quella brava, perché le cure da sole non bastano... è vero. Ma per un paziente, un essere umano in balia del dolore e della paura, sentirsi accolto e protetto da persone qualificate che oltre alla competenza usano anche tanto cuore, è tutto.
Tu che stai leggendo la mia storia quindi, puoi credermi quando ti dico che consigliare il Centro Iperbarico è superfluo. Sì, è superfluo dire “sono tutti bravi”, perché bisogna andarci per capire davvero, bisogna affidarsi e fidarsi, perciò caro lettore e lettrice non avere dubbi in merito! Loro sono l’unica risposta che puoi darti per guarire davvero!
A proposito, mi presento a fine storia: sono Antonella Vergari, classe 1974, romana doc ma romagnola d’adozione, mamma, moglie e food blogger di professione dal 2014 e top blogger GialloZafferano! Attraverso il mio sito di cucina “Noce moscata food blog” creo e fotografo ricette sempre nuove dal sapore di casa, e siccome all’Iperbarico di Ravenna sanno bene che adoro la cucina (torta e stuzzichini l’ultimo giorno non sono mancati eh eh eh...) mi hanno chiesto che ricetta sarebbe il Centro e perché.
Beh, non ho dubbi, la torta di mele: il dolce della nonna per eccellenza, che racchiude in sé dolcezza ed esperienza. Vi voglio bene!
Antonella
Grazie Antonella delle tue belle parole, per noi sono un ulteriore stimolo nel cercare di lavorare sempre al meglio. È stato un grande piacere averti conosciuto e avere condiviso la strada della tua guarigione. Ti auguriamo una vita piena di soddisfazioni!
Hai un caso simile a quello presentato?