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L’importanza della gestione del dolore nella cura delle ferite

Scritto da Redazione reparto Ferite Difficili il 05/ 06/ 2020

La gestione del dolore nella cura delle ferite è una preoccupazione costante per tutti, sia per il paziente, sia per i sanitari che se ne occupano.

È importante sia nel trattamento palliativo in casi di lesioni neoplastiche, dove l’obiettivo non diventa più la guarigione, ma la gestione del dolore, in modo che il paziente possa riposare facilmente e con dignità, sia per ridurre il dolore sperimentato al cambio della medicazione o in una procedura di pulizia della ferita.

Come sottolinea Klarida Hoxha, Coordinatrice Infermieristica del Centro Cura Ferite Difficili (CCFD) del Centro Iperbarico di Ravenna, il wound care è circondato da momenti di dolore, quindi diventa opportuno identificarlo e gestirlo nel migliore dei modi. Spesso è anche un campanello d’allarme che indica certi quadri patologici, come può essere la presenza d'infezione, arteriopatia o infiammazione.

La World Union of Wound Healing Societies (WUWHS), l’Unione mondiale delle società che si occupano delle lesioni cutanee, distingue tra quattro tipi di dolore associati alle ferite:

  1. Dolore di fondo

Questo è il dolore continuo derivante dalla ferita stessa. Ciò include il dolore associato a un'infezione. I livelli di dolore possono fluttuare per il dolore di fondo nel corso della giornata a causa di cambiamenti all’interno della ferita o se il paziente è in grado di distrarsi o meno (es. dolore che scompare durante una passeggiata). Questo tipo di dolore in base all’intensità si può alleviare con diversi tipi di antidolorifici o, in caso d'infezione, si risolve dopo la terapia antibiotica.

  1. Dolore incidentale

Questo è il dolore causato da movimenti di qualche tipo causati da attrito e da taglio quando il paziente si muove o dal movimento di una benda o medicazione con adesivo inadeguato. In questo caso è necessario individuare e applicare nei migliori modi la medicazione e il bendaggio più idoneo per quel tipo di paziente e la conformazione dell’arto o della zona interessata.

  1. Dolore procedurale

Dolore manifestato durante procedure come cambi di medicazione o cambi di sacca per stomia. Questo a volte può essere gestito con pre-medicazione. Inumidire le medicazioni prima della rimozione, ridurre al minimo l'uso dell'adesivo e lavorare lentamente con intervalli per consentire al paziente di riprendersi sono tutte strategie per ridurre al minimo l'angoscia per i pazienti sottoposti a cambi di medicazione. In questo caso l’utilizzo degli anestetici topici risulta un facilitatore di processo.

  1. Dolore operativo

Simile al dolore procedurale, il dolore operativo è abbastanza grave da richiedere l'anestesia per una procedura. Il debridement (o sbrigliamento) delle ferite è un eccellente esempio di procedura che produrrebbe dolore operativo. In questo caso, se il dolore non è più gestibile attraverso le strategie topiche, diventa necessario l’intervento dello specialista che, a seconda del tipo di procedura che si andrà a fare sul paziente, valutando i vari aspetti, deciderà quale tecnica utilizzare per ridurre questo tipo di dolore.

Il dolore deve essere valutato frequentemente per accertare l'efficacia di eventuali modalità di sollievo e l'effetto che qualsiasi procedura può avere sul paziente e la sua soglia del dolore. Sono disponibili diverse scale di valutazione del dolore ed è importante mantenere la continuità in una struttura per facilitare i confronti. Il dolore è anche soggettivo e significa che i regimi di sollievo dal dolore che sono altamente efficaci per un paziente potrebbero non essere altrettanto utili per un altro e le procedure che causano a un paziente una grande angoscia possono essere meno difficili per un secondo paziente. Per questo, ogni professionista sanitario deve tenere conto di quello che il paziente “racconta” e come lo descrive.

Presso il Centro Cura Ferite Difficili (CCFD) del Centro Iperbarico di Ravenna, questo aspetto è fondamentale sia in fase iniziale, sia nelle successive valutazioni, ponendo in primo piano la risoluzione del dolore. Il dolore è un fattore ritardante la guarigione. Per questo, nel momento in cui si risolve, la lesione inizia una rapida guarigione.

 

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