La mamma di Silvia è affetta da ipertensione arteriosa e reumatoide, lupus, vasculite e ha già subito l'amputazione del terzo dito del piede sinistro. A causa di una piccola lesione all'alluce si è creata un'ulcera che non guarisce, ma vorrebbe evitare una seconda amputazione.
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Ecco il messaggio:
Buonasera, scrivo per avere qualche indicazione su come procedere nella situazione in cui si trova mia madre.
Mia madre ha 57 anni ed è affetta da ipertensione arteriosa, artrite reumatoide, lupus, vasculite e purtroppo, c'è un sospetto anche di sclerodermia allo stato iniziale emerso dalla capillaroscopia.
Nel dicembre 2012 si è provocata una piccola lesione a livello del 3° dito del piede sinistro, che non si è più rimarginata e che ha portato, dopo mesi di valutazioni da parte di specialisti in dermatologia e chirurgia vascolare, all'amputazione del dito (giugno 2013) ormai in cancrena: era come mummificato e secco con l'unghia che si staccava da sola e che causava dolori fortissimi.
Per cercare di salvare il dito, a maggio, dopo diverse valutazioni, si è sottoposta a un ciclo infusionale di iloprost con lo scopo di aiutare il microcircolo, ma ormai la situazione era compromessa. Ha provato a utilizzare diversi rimedi e preparazioni che le consigliavano in ospedale per medicare il dito, ma tutte le causavano bruciori e dolori fortissimi e nessuno sapeva più cosa consigliare.
Da capillaroscopia (febbraio 2013) risultano alcuni megacapillari e microemorragie. A breve ripeterà l'esame. Da esami eseguiti a maggio 2013 è risultato: ANA 1:640, anti-DNA 21 (>10, FEIA), Critidia luciliae +, anti-ENA negativi, omocisteina 15.1, QP: alfa-2 10%, gamma 21%, C3 0,65, C4 0,09, FR 2, PTH 60.7 (<36.8), TSH 1.34, crioglobuline negative.
Dopo l'amputazione dell'arto i dolori sono subito cessati e la guarigione in sede di amputazione è stata rapida e ottima.
A settembre 2013 si è recata dalla podologa per regolare le unghie dei piedi, dato che con le dita storte non riesce più a farlo da sola, ma le hanno accorciato troppo l'unghia dell'alluce sinistro che ricrescendo le ha causato un taglio laterale. Da allora la ferita non si è più richiusa e si è ingrandita fino a 1 cm circa dal fianco dell'alluce sino alla punta, sempre attaccata all'unghia.
Non c'è infezione, ma le provoca dolori e siamo d'accapo: la lesione non si rimargina. Si è sottoposta nuovamente due settimane fa ad un ciclo di una settimana di Iloprost con un lieve miglioramento della ferita che però non riesce a medicare con Betadine o creme varie per il forte bruciore.
Attualmente pulisce la lesione con fisiologica e poi la tampona con olio di iperico e medica con una garzina di connettivina. Inizialmente questa soluzione le ha dato un po' di sollievo dal dolore e ha leggermente migliorato la situazione, però non porta alla chiusura della lesione ulcerata che, anzi, pare stia per ingrandirsi con un apparente peggioramento. Si è formata una sostanza che pare fibrina, dal colorito bianco-giallognolo e bordi rossastri che in controluce sembrano tendenti al giallino-bianco e con la pelle attorno alla lesione in sofferenza.
Non sappiamo più cosa fare, siamo di nuovo d'accapo con il terrore che si debba amputare anche l'alluce, che però in questo caso, dato che mia mamma fatica a camminare a causa dell'artrite, la destinerebbe alla sedia a rotelle.
Chiedo gentilmente un parere, un consiglio, un aiuto, un'indicazione a chi potersi rivolgere (siamo di Novara).
Grazie di cuore
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