Dopo l'incidente subacqueo che lo ha coinvolto e il successivo ricovero al Centro Iperbarico Andrea può finalmente tornare a casa: il dottor Longobardi racconta i primi giorni... in libertà!
Ecco le parole del nostro Direttore Sanitario:
Andrea è stato dimesso dall'Ospedale e dal Centro Iperbarico di Ravenna ed è tornato a casa (leggi la sua storia, raccontata in un precedente articolo). Cammina da solo, senza aiuto, con un passo ancora incerto perché si deve ancora completare il nuovo cablaggio delle vie nervose sensitive (quelle che mandano gli impulsi dalla periferia al cervello).
Dovrà proseguire con la riabilitazione propriocettiva (stimolare gli impulsi nervosi connessi con la percezione di caldo e freddo; camminare a piedi scalzi sull'erba, sulla sabbia; passeggiare su terreno sconnesso), la riabilitazione in acqua, il ritorno al lavoro e alla sua abituale attività sociale. Andrea è già tornato autonomo nelle sue funzioni corporali.
Lo rivedrò tra un mese e siamo certo che starà ancora meglio e il prossimo passo sarà la riabilitazione con immersione in piscina respirando aria arricchita in ossigeno (nitrox).
Ringrazio il mio staff (ne sono orgogliossissimo), i neurologi (dr. Rasi), i fisiatri (dr. Giordano Gatta), le fisioterapiste (Annamaria Mugellini e Paola Mengozzi), il Dipartimento Emergenza (118) della Ausl Ravenna e - principalmente - i parenti e amici di Andrea che gli sono stati vicini attraverso il blog sostenendolo nei momenti di sconforto e dedicandogli decine e decine di messaggi.
La vera guarigione è avvenuta nella mente di Andrea quando si è visto nuovamente normale. Il resto è solo il nostro mestiere.
In seguito alla storia di Andrea ho ricevuto tre richieste di trasferimento a Ravenna di subacquei affetti da incidente da decompressione, ricoverati in altra sede e desiderosi di ricevere il miglior trattamento possibile. La loro storia e la mia risposta è pubblicata in altri articoli su questo blog (vedi ad esempio il caso di Remo).
Per quanto riguarda il Centro iperbarico Ravenna, la formula del successo – in storie come quella di Andrea – consiste in un approccio intensivo multidisciplinare competente per la cura degli incidenti subacquei efficacia qualora sia applicato appena possibile dopo l’incidente (preferibilmente entro una settimana).
In Ravenna, il protocollo è condiviso tra medico subacqueo, neurologo, fisiatra, infermieri del Centro iperbarico, del reparto di neurologia dell’ospedale di Ravenna e fisioterapisti. Il trattamento iniziale prevede una tabella CX30 da me modificata (durata nove ore con respirazione in elio ossigeno) + somministrazione di lidocaina secondo lo schema della Duke University (USA), prosecuzione con trattamenti di due ore con fisioterapia in camera iperbarica. Riabilitazione propriocettiva e rapido rientro alla propria vita sociale (lavoro, hobby, ecc.).
Finisce, per adesso, il racconto della storia di Andrea. Continuate a seguire il blog, siete veramente tanti a esserci vicini. Un caro saluto a tutti, Pasquale Longobardi.
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