Michela, esperta subacquea, ci scrive perché le è stato riscontrato il fattore V di Leiden (patologia che aumenta il rischio di trombosi venosa). Chiede se, sulla base di quanto emerso, sia rischioso effettuare attività subacquea.
Ecco il messaggio:
Buongiorno Dott. Longobardi,
mi chiamo Michela e sono una subacquea con brevetto advanced. Volevo chiederle un parere sul quale, purtroppo, il mio dottore di base non mi sa dare risposta.
Mi è stato riscontrato, con un'analisi del sangue, che ho il fattore V di Leiden. Ho fatto altre analisi più specifiche ma a quanto pare non è in forma grave. Il fattore non è accompagnato da altri ed è eterozigote. Praticamente mi è stato tramandato geneticamente, magari da mia nonna che ha avuto ictus e trombosi.
Volevo sapere: con questo fattore V di Leiden è un rischio per me praticare subacquea? Per ora non mi sono immersa questa estate proprio per questa cosa qui e spero che la risposta sia positiva, in quanto avrei una certa voglia di immergermi.
La ringrazio anticipatamente e buona estate.
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto: