Antonio, professionista nel settore dell'attività subacquea ricreativa e turistica, ha subito un ictus mentre era in immersione. Si è salvato ma l'incidente poteva essere fatale. Il messaggio di questo articolo è l'importanza della prevenzione attraverso la idoneità medica presso un medico subacqueo.
Qualcuno ha scritto, convinto: "La subacquea ricreativa è aerobica, poco impegnativa sul piano fisico. Il medico di base conosce il suo paziente da molti anni, nessuno - meglio di lui - può rilasciare una idoneità alla pratica sportiva"; "Una visita dal medico di base non costa nulla, quella da un medico subacqueo 70/80 €".
Antonio (46 anni) si è immerso tranquillo, in risalita (a 21 metri) ha avvertito un capogiro e ha mollato la presa della torcia che aveva in mano. Era confuso. Il compagno di immersione (suo cliente) ha capito che qualcosa andava male e ha iniziato la risalita in emergenza, rassicurandolo con lo sguardo fisso negli occhi, controllando l'attrezzatura e la disponibilità di aria. Un cliente bravo, per fortuna.
In superficie, Antonio è stato rapidamente trasferito in Ospedale. Sono stato chiamato per un parere con il quesito di sospetto incidente da decompressione.
La letteratura scientifica e l'esperienza insegnano che è improbabile che un incidente da decompressione neurologico si manifesti durante l'immersione (a 21 metri). Sospetto una malattia intercorrente - capitata accidentalmente durante l'immersione - ma necessito di esserne certo.
Interrogo Antonio: mi riferisce che il medico di famiglia gli aveva rilasciato recentemente l'idoneità all'immersione ma rimane vago sul tipo di indagini eseguite. Inoltre fumava un pacchetto di sigarette al giorno fino a settembre 2011. Contatto il medico di famiglia per maggiori informazioni: il collega segnala che Antonio aveva la pressione arteriosa e la glicemia appena più alte della norma, nulla di importante. Comunque, solo per prevenzione, gli aveva consigliato di assumere un medicinale per controllare la pressione arteriosa.
A me il racconto non quadra: l'European Diving Technology Committee (con il quale collaboro) ritiene che in caso di ipertensione e iperglicemia, per l'idoneità all'immersione sia necessario escludere danni sistemici (occhio, cuore e reni).
Decido che Antonio è stato affetto da malattia intercorrente (sospetto un danno vascolare al cervello), somministro liquidi e ossigeno a pressione ambiente e chiedo delle indagini strumentali. La Risonanza magnetica cerebrale evidenzia ischemia temporo-parietale sinistra e nella valle silviana.
Gli esami del sangue evidenziano una emoglobina glicata del 6,7% e una glicemia di 122 milligrammi per decilitro (mg/dl): si tratta di diabete tipo II (da alterata risposta all'insulina). Il colesterolo è 224 mg/dl: vi è dislipidemia. Le indagini per eventuali alterazione della coagulazione evidenziano la predisposizione alla trombosi: eterozigosi MTHFR (2 geni mutati) con omocisteina ai limiti alti della normalità: 14,4 (valore normale <15).
L'Holter pressorio, una registrazione della pressione nelle 24 ore, evidenzia una ipertensione instabile (il farmaco prescritto dal medico di famiglia, un ACE inibitore, viene sostituito con un altro antipertensivo, un antagonista dell'angiotensina II).
L'ecocardiografia è normale mentre il test da sforzo evidenzia una frequente aritmia (extrasistolia sopraventricolare): viene richiesto l'ECG Holter, la registrazione dell'elettrocardiogramma nelle 24 ore.
La ricerca è positiva per la presenza di un piccolo shunt destra sinistra: l'ecodoppler transcranico evidenzia il passaggio di 5 bolle a riposo (4 a destra e una a sinistra) e 9 bolle dopo Valsalva (7 a destra e due a sinistra). Il dato è confermato dalla emogasanalisi durante respirazione di ossigeno puro.
Antonio viene indirizzato al Centro diabetologico per la valutazione del diabete (che Antonio non sapeva di avere) e al Centro per la Prevenzione dell’Aterosclerosi, la diagnosi e la terapia dell’Ipertensione e delle Dislipidemie con il seguente quesito: "si chiede di valutare il percorso di diagnosi e terapia in paziente con dislipidemia, ipertensione instabile, aritmia con recente ictus (12.2011), eterozigosi MTHFR (con due geni mutati) e omocisteina al limite alto della norma (da valutare acido folico)"
Sono certo che Antonio tornerà a lavorare nell'attività subacquea ricreativa e turistica appena avrà compensato l'ipertensione e il diabete (poi decideremo insieme come comportarci per il piccolo shunt destra sinistra). Sono altrettanto certo che la visita di idoneità medica, per chi si immerga professionalmente nel settore turistico e ricreativo, debba essere eseguita da un medico subacqueo per la sicurezza sua e dei clienti.
"Il medico di base conosce il suo paziente da molti anni, nessuno - meglio di lui - può rilasciare una idoneità alla pratica sportiva": il medico di famiglia non conosce le problematiche dell'immersione.
"Una visita dal medico di base non costa nulla, quella da un medico subacqueo 70/80 €". Ma la vita vale 70/80 euro?
Meditate. Un caro saluto.
Dott. Pasquale Longobardi, direttore sanitario del Centro Iperbarico Ravenna, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto: