Alessandro ci scrive perché, dopo aver sofferto di un problema di otoliti, dal quale si è ripreso, ha effettuato attività subacquea senza problemi. Chiede però, se le immersioni possano essere controindicate per il suo problema.
Ecco il messaggio:
"Ciao Pasquale, sono Alessandro di Firenze. Tre settimane fa sono stato colpito, è la seconda volta nella vita, da un episodio di otoliti. Una mattina non sono riuscito ad alzarmi dal letto, la mia compagna mi ha accompagnato in auto al pronto soccorso otorino di Careggi. Mi hanno indirizzato in un ambulatorio specifico, dove nutrivo la speranza che mi avrebbero fatto passare il tutto. I dottori, più di uno perché incuriositi dall'intensità molto elevata del problema (misurata con quegli occhialetti strani), mi hanno diagnosticato un geotropo. Durante la visita ho vomitato anche ciò che non avevo mangiato per la nausea. La raccomandazione era di rimanere 10/12 ore a letto sul fianco sinistro (perché l'orecchio interessato era il destro). Il problema si sarebbe risolto da solo. Sono stati necessari, invece, due giorni di completa immobilità. Dopo poco meno di tre settimane sono andato in acqua, due immersioni, la prima a 41 metri con deco la seconda a pochi metri con dei bambini.
A questo punto la domanda. Ho letto tanto su questi otoliti, dal motivo per cui si formano a come spariscono ma in nessun caso ho trovato indicazioni sulla correlazione con l'attività subacquea. Cosa mi sai dire a tal riguardo? Posso continuare a immergermi o devo sottopormi a visite particolari (potresti darmi indicazione)? Ti ringrazio per ogni delucidazione. Un caro saluto, Alessandro"
Risponde il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:
Risposta del dottor Longobardi:
Caro Alessandro, ti ringrazio per la stima. Sembra che tu sia affetto da labirintolitiasi (definita anche cupololitiasi o canalitiasi). Per l'idoneità all'immersione devi prima definire bene diagnosi e terapia (la quale può includere anche un ciclo di riabilitazione specifica). Sarebbe rischioso e imprudente immergersi prima che il problema sia stato controllato.
La Toscana è patria storica degli studi su questa patologia (precursori sono stati i professori Pagnini, Gufoni, Nuti, Livi, Biagini). Ti invio, alla tua mail, il contatto con il prof. Walter Livi con il quale abbiamo fondato l'Associazione "Otosub", costituita da medici otorinolaringoiatri esperti in attività subacquea e da medici subacquei (presidente dr. Paolo Marcolin, massimo esperto di ORL e subacquea). Ciao, Pasquale