Raffaele, al quale è stato diagnosticata una lieve forma di Forame Ovale Pervio (PFO), ci scrive per chiedere se potrà continuare a svolgere attività di immersione tecnica.
Ecco il messaggio:
Buongiorno dott. Longobardi, le scrivo per porre un quesito in merito alla controindicazione alla pratica delle immersioni tecniche in presenza di Pervietà del Forame Ovale (PFO).
Nello specifico mi è stato diagnostica un PFO di entità lieve che non preclude la mia attività subacquea ricreativa (se non ricordo male: livello 1 o 2) purché ovviamente si rispettino quelle norme di buon senso quali: evitare sforzi, risalite lente, etc.
Vorrei iscrivermi a un corso Deep Air che prevede immersioni fino a 50 metri con 2 miscele decompressive. A questo punto mi chiedo se nella mia condizione è preferibile soprassedere o posso procedere in questo iter formativo.
Credo che tutto sommato fare immersioni che richiedano una minima decompressione ma che prevedano nella pianificazione accurate procedure di decompressione, diversi deep stop (del tipo Pyle e simili), uso di idonee miscele decompressive per "degassare" più velocemente l'organismo consentano nell'insieme di ridurre e/o contenere numero e volume delle microbolle circolanti e conseguentemente evitare un maggiori rischio di incidente da decompressione (correlato con il PFO) rispetto alla immersione ricreativa.
La subacquea ricreativa non espone forse molto di più a questo tipo di problema considerando che sovente immersioni condotte a 30 metri e oltre si concludono semplicemente con una mera sosta di 3 minuti a 5 metri?
Data la sua grande esperienza mi piacerebbe conoscere, se esiste una statistica in tal senso, quanti casi di incidente da decompressione immeritati ascrivibili al PFO siano emersi durante la sua attività sia per la subacquea ricreativa che per quella tecnica.
Nel ringraziarla anticipatamente per la sua risposta e i suggerimenti che mi fornirà porgo cordiali saluti. Raffaele.
Risponde, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto: