È trascorso un anno dal tragico incidente che fece arenare la nave Concordia sulle coste dell'isola del Giglio. Da diversi mesi più di 430 persone di 19 nazionalità diverse e 200 sommozzatori sono all'opera per rimuovere il relitto.
Ravenna è in prima fila: la ravennate Micoperi è una delle tre ditte impegnate nel recupero della nave con un team composto da subacquei, tecnici e medici, tra cui il dottor Longobardi.
Il dottor Longobardi, infatti, è consulente per la medicina subacquea della Micoperi e coordina il team di medici, tutti esperti di medicina subacquea e iperbarica provenienti dal Master della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, che assistono 24 ore su 24 i sub all'Isola del Giglio.
L'operazione di rimozione è delicata e difficile e per questo il team di medici è sempre presente sull'isola: segue i subacquei nelle procedure di decompressione, si occupa delle emergenze, degli incidenti e dell'attività di prevenzione. Sul luogo sono presenti anche 11 camere iperbariche e un piccolo ospedale a bordo della Pioneer, la piattaforma di appoggio posizionata a pochi metri dalla riva e dal relitto.
Negli ultimi giorni i medici hanno iniziato il monitoraggio per la prevenzione dell'influenza, necessario per non rallentare l'attività di rimozione. Ma resta alta l'attenzione anche su tutti gli altri tipi di problematiche: incidenti subacquei da decompressione, incidenti traumatici, tossicità da ossigeno, malattie.
Ieri anche il quotidiano la Nazione di Pisa ha intervistato il dottor Longobardi per raccontare l'esperienza dei medici che seguono i subacquei sull'Isola (Qui l'articolo). Forse però il titolo più giusto sarebbe stato "Ravennati al capezzale della Concordia".
Ne hanno parlato anche i quotidiani online Pisa Informa Flash e Stamp Toscana. Il dottor Longobardi è citato anche nell'articolo pubblicato sul sito del CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche.