Contrariamente a quanto si pensa, avere uno shunt destro/sinistro non è una controindicazione assoluta all'attività subacquea, ma merita accertamenti specifici eseguiti da un medico subacqueo competente.
Da oltre 10 anni qui al Centro Iperbarico abbiamo ideato un percorso finalizzato a scoprire ogni possibile “passaggio” dalla parte destra alla parte sinistra del sistema circolatorio.
Questo travaso di sangue può avvenire nel cuore (Forame Ovale Pervio), nel polmone o in altra sede ed è pericoloso per i subacquei perché potrebbe essere la causa di eventuali patologie da decompressione.
Il nostro percorso terapeutico prevede vari esami che sono eseguiti in un’unica giornata:
- Emogas analisi durante respirazione in ossigeno puro con maschera a elevato flusso
- Ossimetria transcutanea (utile per convalidare il dato della emogas analisi)
- Doppler transcranico con contrasto sonografico e misurazione delle bolle che passano nei vasi sanguigni del collo (con conta delle bolle)
Il percorso si conclude con la visita del medico subacqueo, il dr Pasquale Longobardi o il dr Paolo Della Torre.
Negli anni abbiamo esaminato circa 550 subacquei e abbiamo quindi maturato una notevole esperienza: siamo in grado, prima di tutto, di verificare la presenza dello shunt destra sinistra; di valutare se il PFO (shunt cardiaco) sia l’unico “buco” responsabile degli incidenti da decompressione subiti (escludendo altri shunt in sede extracardiaca); di aiutare il sub a decidere se valga veramente la pena di chiudere i “buchi” per immergersi in sicurezza; se siano necessari altri accertamenti preliminari o se fosse meglio evitare l’intervento ed immergersi con regole cautelative.
Abbiamo intervistato per voi il dr Paolo Limoni, il nostro neurologo che è anche segretario Nazionale della SINSEC (Società Italiana Neurosonologia ed Emodinamica Cerebrale).
D: Perché un subacqueo dovrebbe scegliere di venire a Ravenna ad eseguire il percorso?
Il doppler transcranico consente la diagnosi non invasiva di shunt destra/sinistra con una accuratezza di quasi il 100%. Associato agli altri esami previsti dal nostro percorso ci permette di fare una diagnosi certa. La nostra particolarità è l’utilizzo di un software che ci consente una rilevazione precisa del numero delle bolle che passano: quindi non siamo solo in grado di sapere se c’è uno shunt, ma anche quanto esso sia emodinamicamente significativo. L’esame viene eseguito a riposo ma anche dopo la manovra di Valsalva, che utilizzano i subacquei durante le immersioni.
D: Cosa ti senti di consigliare ai subacquei che hanno il dubbio di avere uno shunt destro/sinistro?
Penso sia importante informare i sub della possibilità di eseguire come primo esame il doppler transcranico: solo una piccola percentuale dei soggetti esaminati lo aveva fatto. Gli altri avevano eseguito esami cruenti e alle volte non necessari.
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Se siete curiosi di sapere come viene fatto un doppler transcranico guardate questo video!
Ringraziamo il dottor Limoni per il suo prezioso contributo!