Blog Centro Iperbarico di Ravenna

La storia di Andrea e il suo ritorno alle immersioni

Scritto da Redazione reparto Medicina Subacquea il 24/ 08/ 2018

Andrea ha una passione grandissima: il mare. È un subacqueo esperto di immersioni tecniche profonde, ricercatore di relitti e proprio in mare, durante un’immersione ad inizio estate, ha avuto un problema.

Abbiamo deciso di raccontarvi la sua storia, pensando che possa essere d’aiuto per altri subacquei: Andrea ci ha spiegato perfettamente quali sono state le sue sensazioni in quegli interminabili minuti sott'acqua.

 

Ciao Andrea, ci racconti la tua storia?

Incidente in immersioneQuel giorno mi esercitavo nel mare di fronte a Genova, alla profondità di 120 metri. Appena ho iniziato la risalita, a circa 50 metri dalla superficie, ho iniziato a sentire un malessere, comparso con un intenso bruciore al petto. Quando inspiravo era come “se mi stessero strappassero i polmoni”. Ho avuto la lucidità di rimanere fermo e ho controllato il computer, ho visto che mi restavano ancora 45 minuti di decompressione, così, pensando potesse aiutarmi, ho deciso di aumentare la pressione parziale dell’ossigeno che usavo per la miscela di respirazione.

Dopo circa 20 minuti la respirazione è tornata normale. Sono rimasto in acqua per rispettare tutte le pause e dopo un ora e mezza mi è comparsa una parestesia al braccio destro che è migrata ed ha preso anche le gambe, con una sensazione di calore fortissimo agli arti inferiori.

Tornato in superficie tutti i sintomi sono spariti, così ho raggiunto la costa, ma dopo due ore circa i sintomi sono ricomparsi. A quel punto ho deciso di andare immediatamente al centro iperbarico più vicino. Lì sono stato trattato con una seduta di Ossigenoterapia Iperbarica, con tabella CX30 di 8 ore. Durante il trattamento sono scomparsi tutti i sintomi tranne il fastidioso formicolio.

Che cosa passa nella testa di una persona in quegli interminabili minuti sott’acqua?

Io non avevo paura. In quel momento ho mantenuto la lucidità, pensavo: è l’unico modo per salvarmi. Avevo troppo male così ho detto provo ad ascoltarmi, ascoltare quello che ho dentro, ascoltare il mio respiro e mantenere la calma. Questo credo mi abbia salvato.

Chi ti ha consigliato il nostro centro e quale percorso hai seguito?

Un mio caro amico subacqueo mi parlato del dottor Pasquale Longobardi e del suo staff, anche lui aveva avuto un problema. Così non ci ho pensato due volte e sono partito per Ravenna.
Arrivato al Centro il dottore mi ha visitato insieme al dottor Francesco Fontana, fisiatra. Sono stato sottoposto all’esame teletermografico che ha scoperto un’infiammazione alla colonna vertebrale.
Subito dopo gli esami e la diagnosi ho iniziato un percorso di 10 sedute di ossigenoterapia iperbarica a 1,9 bar associata a sedute di fisioterapia, fatte da Maddalena, la fisioterapista del Centro. Il percorso di terapia e cura che mi avete proposto e fatto fare al Centro Iperbarico di Ravenna mi ha rimesso in piedi.

Raccontaci delle tue ultime esplorazioni!

Una volta rientrato a casa ho deciso di tornare, accompagnato da 5 amici, nello stesso punto in cui avevo avuto l’incidente. Il cuore mi scoppiava dalla paura. Quella che ho vissuto a inizio estate è stata una esperienza negativa, che però mi ha insegnato tanto.
Cinque settimane dopo l’incidente ho esplorato una nave da carico a -160 metri al largo di Moneglia, la nave è enorme, inquietante, piantata sotto il fondo. Otto settimane dopo ho esplorato l’abisso ad Acciaroli, per 6 ore a -170 metri.

La prossima sfida? Sarà il prossimo anno, obiettivo -180 metri!

Ringraziamo tanto Andrea per averci raccontato la sua testimonianza e gli facciamo un grosso in bocca al lupo!

 

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