Giovanni è un appassionato di subacquea ed è affetto da macrocitemia. Ci scrive per sapere se è meglio non praticare più l'attività subacquea .
Ecco il messaggio:
Amo fare una crociera settimanale subacquea una o due volte all'anno in mari caldi (principalmente Mar rosso). Nonostante mi immerga solo in mari caldi ed a modeste profondità (intorno ai 40 mt) e quasi sempre in curva alle prime immersioni seguono da tempo fastidi articolari alla colonna, un po' malandata di suo.
Tali disturbi, per me frequenti inizialmente a livello base-cranio e cervicale, normalmente si attenuavano verso metà vacanza. Quest'anno invece anziché attenuarsi si sono acuti e spostati più' in zona toracica e per di più, me li sono portati a casa.
Non ho pensato ad MDD perché conosco da tempo tali dolori articolari però pensò ormai che le immersioni possano ulteriormente danneggiare il mio midollo. Da anni mi è stata riscontrata gammopatia monoclonale cui sono seguiti un paio di aghi aspirati per verifica plasmacellulare e ho una modesta neuropatia periferica. Ma non è finita! Ho anche una cirrosi epatica con varici inF1 consguente ad epatiche C venticinquennale, sconfitta (spero definitivamente) a seguito di doppio ciclo di trattamento con interferone e ribavirina.
Ora apprendo che anche il fegato può essere danneggiato dalle immersioni ed io che pensavo che alla mia macrocitemia la profondità facesse bene! Direi che è ora di smettere che ne dice dottore? Grazie anticipate per i consigli.
Qui sotto, nei commenti, la risposta del nostro personale medico-infermieristico.
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