Diversi utenti e lettori del nostro Blog ci scrivono per sapere se l’ossigenoterapia iperbarica è indicata nella cura delle aderenze post operatorie. Come illustrato più volte, in risposta a richieste su questo argomento, le aderenze sono bande di tessuto fibroso che si formano tra gli organi e i tessuti, ad esempio le pareti intestinali e il peritoneo, creando legami e connessioni che normalmente non esistono. È più importante la sede che la quantità di queste adesioni, infatti a volte possono essere tante e innocue, altre volte una sola aderenza può creare molti problemi.
Le aderenze possono essere viscerali (nell'intestino), parietali (sulla parete peritoneale), muscolari, viscero viscerali (le anse sono incollate tra di loro) oppure viscero parietali (la parete peritoneale è incollata alle viscere intestinali).
Il percorso di diagnosi e cura attualmente considerato più appropriato prevede il ricorso ad esami strumentali quali la risonanza magnetica e/o un esame radiologico che studia il transito intestinale per vedere la localizzazione e l’entità dei processi aderenziali e le loro conseguenze.
Per quanto riguarda, invece, la terapia le aderenze non si rimuovono , ma si incidono al fine di ammorbidirle (lisi). La lisi consiste in un’incisione (di solito a croce) che toglie forza all'aderenza stessa; tale intervento è riservato solo a casi estremi, quando ad esempio queste briglie causano un’occlusione intestinale. Infatti un ulteriore intervento chirurgico potrebbe innescare un nuovo processo cicatriziale, con la formazione di nuove aderenze.Inoltre, se l’intervento viene eseguito in laparoscopia, è necessario distendere l’addome con del gas, con il rischio che le aderenze, se incollate alla parete, provochino lacerazioni. Tali interventi non sono sempre consigliati, soprattutto in addomi pluri-operati.
Possiamo quindi concludere che l’ossigenoterapia iperbarica non è indicata in tale patologia e non rientra tra le opzioni terapeutiche per le aderenze.