Se ripenso a me stessa un anno fa, prima di iniziare a lavorare come infermiera, quasi non riconosco la persona che sono ora.
Mi chiamo Chiara, ho ventotto anni e mi sono laureata in Scienze Infermieristiche ormai tre anni fa.
Ho amato fin da subito l’anatomia, la fisiologia e la biologia: argomenti affascinanti e nuovi per me che provenivo da un liceo classico, fatto di greco, latino e lettere.
Nel corso dei tre anni ho imparato che per essere infermieri non bastava guadagnarsi un buon voto nelle materie da studiare per gli esami, ma bisogna avere la capacità di ascoltare, avere a mente che le persone con cui lavoriamo soffrono, hanno bisogno e si fidano di noi e della nostra professionalità, cercano sostegno o anche solo una parola di conforto.
Si può imparare a essere infermieri? Io credo di no.
Certamente si può imparare a fare un’iniezione o un elettrocardiogramma.
Si può imparare a fare gli infermieri, questo sì.
Questo è un lavoro per cui si nasce predisposti: ne sono sempre più convinta da quando sono passata dalla teoria sui libri a essere una vera e propria infermiera “sul campo”.
Da circa sette mesi lavoro al Centro Iperbarico di Ravenna e sono molto contenta di far parte di questa realtà.
I primi tempi ammetto di essere stata un po’ nervosa e agitata: temevo di non essere all’altezza di questo nuovo impiego, di non piacere ai pazienti, di fare qualche errore. Tendo a essere molto cauta quando inizio una nuova sfida, ma pian piano sto imparando a essere più sicura di me e delle mie capacità.
La cosa che mi ha più aiutata in questi primi mesi è stata la fiducia che mi hanno dato i miei colleghi: mi hanno supportata giorno dopo giorno e non si sono mai tirati indietro quando ho avuto bisogno e per questo li ringrazio infinitamente.
Il ringraziamento più grande però mi sento di farlo ai miei pazienti.
Quando li incontro in corridoio prima dell’inizio di una seduta di ossigenoterapia iperbarica, spesso capita che mi chiedano se sarò con loro durante la terapia e quando rispondo di sì sono mi si apre il cuore nel sentire che replicano“Oh, bene, sono contento” oppure “Finalmente, volevo raccontarti alcune cose che mi sono successe…”.
Questo lavoro mi da grande gioia, mi sento a mio agio e sono esattamente nel posto in cui vorrei essere, con il corpo e con la mente.
Il mio percorso fino alla laurea è stato costellato di momenti felici ma c’è stato anche qualche momento più duro e ringrazio le persone che mi hanno supportata durante questo “viaggio”. Una in particolare si alzava alle sei del mattino per prepararmi la colazione prima che di inizire il turno del mattino, mi interrogava prima degli esami e mi ha ripetuto cento, mille, milioni di volte di non mollare.
Il traguardo l’ho raggiunto io, certo, ma con l’aiuto delle persone che più mi amano.
Il mio viaggio nel mondo del lavoro è solo all’inizio ma devo dire che il Centro Iperbarico mi ha arricchito molto in questi mesi e spero di aver contribuito anche io, nel mio piccolo, a rendere l’ambiente migliore ed efficiente.
Chiara Baccarini infermiera del Centro Cura Ferite Difficili, Centro Iperbarico di Ravenna