Il 5 novembre si è svolto a Ravenna un convegno sugli scenari futuri in sanità dal titolo: “Fragilità: strategie per la programmazione, l’assistenza proattiva e la valutazione dei servizi”.
Gli appunti del dr. Pasquale Longobardi del convegno sono scaricabili qui.
Julian Tudor Hart ha affermato: “una persona fragile può essere riconosciuta con tre segni: diminuzione della forza e della velocità del battito cardiaco; recenti modificazioni della rete sociale e ambientale (ritiro dal lavoro, morte di un familiare, mancanza di persone che possano prendersi cura in caso di malattia); riduzione della capacità di badare a se stessi”.
L’Ausl Ravenna ha elaborato un modello statistico predittivo in grado di individuare, nella popolazione residente, i soggetti più fragili, cioè maggiormente a rischio di progressione sfavorevole verso la non autosufficienza.
Tali strumenti di misura della fragilità portano diversi vantaggi sia a livello manageriale, sia clinico – assistenziale: possono essere impiegati per disegnare un profilo socio-sanitario della comunità a uso degli amministratori così come per guidare l’individuazione di specifici target di intervento proattivo e la scelta di percorsi assistenziali specifici per il singolo cittadino.
Inoltre, possono facilitare la comunicazione fra i servizi, nell’ottica di una sempre maggiore integrazione socio-sanitaria.