Da prima dell’estate ha iniziato a lavorare con noi Giusy Mottola. Qualcuno dei nostri pazienti ha avuto il piacere di incontrarla – lei e il suo bel sorriso - al front office, dove è stata per qualche mese, in “prestito”.
In “prestito” perché, in realtà, Giusy è un’infermiera esperta in emergenza, e per questo ruolo si era presentata qui. Poi il caso ha voluto che nello stesso momento cercassimo una sostituzione di maternità, quindi Giusy si è reinventata nel ruolo di segretaria, e ci è riuscita anche molto bene!
L’abbiamo intervistata per raccontarvi un po’ di lei e di come è arrivata a collaborare con noi.
D: Ciao Giusy, parlaci un po’ di te!
Buongiorno, mi chiamo Giusy e sono infermiera da circa 15 anni. In ambito lavorativo ho una predilezione per l’emergenza, e questo spiega i quasi dodici anni trascorsi nella Rianimazione dell'Ospedale Civile di Ravenna e i successivi due nella Centrale Operativa del 118.
A fine febbraio scorso mi sono licenziata dall’ospedale della mia città. Ancora oggi, se devo essere sincera, sono stordita per la scelta che ho fatto e per quella sensazione di ubriachezza derivata dal coraggio di aver preso quella decisione che meditavo da tempo. Scelta che molti troveranno irragionevole, per via delle sicurezze che dà un lavoro a tempo indeterminato, ma che nasconde mille sfaccettature.
D: Come hai conosciuto il Centro Iperbarico di Ravenna?
Casualmente. Tra l’altro, quando mi sono presentata per consegnare il mio Curriculum, mi sono trovata davanti un ex-collega del 118 che lavorava al Centro come responsabile dell’emergenza e dell’OTI, Daniele. È stato lui il primo a raccontarmi di più sul mondo iperbarico, che ancora mi era sconosciuto.
D: Perché hai scelto di collaborare con noi?
La possibilità di poter lavorare al Centro Iperbarico di Ravenna ha dato un’ulteriore spinta alla scelta, che già avevo preso, di licenziarmi. Inizialmente, pensavo che il Centro fosse specializzato solo in medicina subacquea, ma mi sono resa conto fin dalla prima chiacchierata con la caposala Adriana, che conoscevo solo una parte di ciò che potesse offrire, sia ai pazienti sia ai collaboratori.
Questi pochi mesi al Centro Iperbarico di Ravenna mi hanno aiutato a ritrovare l’amore che pensavo di aver perso per la mia professione, e questo credo che sia una sintesi breve ma significativa di ciò che può offrire il Centro Iperbarico di Ravenna.
D: Hai iniziato dalla segreteria, un’esperienza “alternativa” per un’infermiera...
Sì, ho avuto per caso l’opportunità di cimentarmi in qualcosa di completamente nuovo. Ho scoperto che la segreteria è un po’ come la copertina di un libro e al Centro Iperbarico di Ravenna le mie “colleghe” fanno questo, con tanta pazienza e professionalità. Sono certa che se tornassi indietro prenderei le stesse identiche decisioni, perché oggi ho la consapevolezza di conoscere più a fondo il luogo dove lavoro e ho stretto un legame con persone che altrimenti sarebbero state solo “meteore”, ma che invece hanno condizionato i miei passi successivi all’interno del Centro.
D: Cosa significa per te essere un’infermiera?
L’unica cosa che posso dire senza troppi giri di parole è che il lavoro di infermiera offre, come qualsiasi altro impiego in ambito sanitario, un grosso privilegio. Penso che questa citazione riassuma bene il mio pensiero a riguardo:
"la condivisione della sofferenza altrui che unisce come nelle più belle storie di amicizia… è il rendersi edotti di quanto siano banali i dispiaceri quotidiani materiali. È capire più degli altri quanto sia bella la vita.”
(cit. dal web)
E se parliamo di condivisione della sofferenza, parliamo di malattia, di morte, di dolore, ma anche di gioie nel poter essere stati d’aiuto durante questo percorso così complesso nella vita di una persona.
Grazie Giusy per questa intervista. E grazie anche per essere entrata a far parte del nostro staff! Lavorare con una persona disponibile, competente e versatile come te è un piacere per tutti noi.
