Il piede umano è un’opera d’arte e un capolavoro di ingegneria.
(Michelangelo Buonarroti)
Oggi vi presentiamo i nostri due podologi, Giorgia Fabbrini e Adriano Camporesi, che al Centro Iperbarico di Ravenna si occupano della cura dei piedi dei nostri pazienti. Sicuramente, li avrete già visti ogni giovedì mattina al Centro, ma oggi ve li facciamo conoscere meglio.
D: Come nasce l’idea di diventare podologa/o e qual è la tua formazione?
G: Il mio interesse per la podologia nasce alle scuole superiori. Quando ancora frequentavo il liceo scientifico, l’università di Bologna è venuta nel nostro istituto per presentare i corsi di laurea. All’epoca, ero molto interessata all’idea di fare la fisioterapista, ma tra i vari corsi avevo notato la specializzazione in podologia. L’anno dopo, non sono riuscita ad entrare nel corso di laurea in fisioterapia, e a causa della grandissima delusione, ho iniziato a lavorare. Ho fatto diversi lavori per quattro anni e poi grazie a mia sorella, che mi ha spinto a riprovare a studiare, ho deciso di riaprire i libri. Non me la sono sentita di riprovare con la fisioterapia; però mi sono ricordata di quel corso di laurea in podologia, che mi sembrava strano, ma interessante. Così è nata la mia passione per questo lavoro. Ho frequentato i tre anni al Rizzoli, e mi sono laureata con Lode nel 2010.
A: L'idea di fare il podologo non è stata per nulla una scelta lineare, anzi da un certo punto di vista potrebbe apparire casuale, come incontrare qualcuno o qualcosa di inaspettato durante un viaggio.
Tutto ha inizio dalla mia formazione: fin dalle scuole medie appariva in me una naturale inclinazione alle materie scientifiche, in particolare matematica e informatica. Seguii questa inclinazione nei percorsi di studi degli anni successivi, anche con buoni risultati, ed in seguito arrivai all'università, che poi interruppi. A quel punto capii che avevo intrapreso una strada che per me stava diventando sempre più stretta e in salita. Maturai questa consapevolezza in contemporanea agli anni di lavoro come perito informatico. Progettare per clienti programmi che eseguissero operazioni, di cui in fondo a me importava ben poco, non corrispondeva a quell'idea dalla quale inizialmente ero partito. Da qui la svolta; valutai seriamente cosa avrei voluto fare "da grande", sapevo comunque che stare in un ufficio davanti ad uno schermo non faceva più per me. In qualche anno di lavoro avevo messo da parte una certa somma di denaro e pensai di intraprendere un nuovo percorso di studi; nel caso poi avessi fallito non mi sarei dovuto giustificare con nessuno.
Ricordo che quando maturai questa scelta andai in edicola e presi l'inserto allegato ad un quotidiano contenente tutte le facoltà universitarie italiane e iniziai a leggerlo con attenzione. Il mio interesse a questo punto era diretto verso le facoltà che mettessero al centro del proprio operato la persona. In sintesi, al test di ammissione universitario scelsi podologia e la seconda opzione fu fisioterapia. Ed eccomi qui nel 2019, dopo 9 anni di lavoro, a parlarvi con una sana dose di entusiasmo da podologo!
D: Come sei venuta/o a conoscenza del Centro Iperbarico di Ravenna?
G: Durante i tirocini mi sono appassionata alle lesioni del piede diabetico ed ho frequentato un tirocinio post lauream presso la diabetologia di Ravenna e Faenza. Lì, il primario, il Dr. Paolo Di Bartolo, mi ha consigliato di frequentare anche il Centro Iperbarico di Ravenna, e così, con il mio compagno di studi ed ora di lavoro, Adriano, abbiamo finito per lavorarci. Fortunatamente, sin dall’inizio, il Dr. Pasquale Longobardi, Direttore sanitario del Centro Iperbarico di Ravenna, aveva capito l’importanza della nostra professione.
A: Proprio come ha detto Giorgia, il consiglio del Dr. Di Bartolo e la disponibilità del Dr. Longobardi sono stati determinanti nella nostra scelta di collaborare con il Centro. Subito dopo la laurea, avevamo fame di conoscenza e volevamo approfondire aspetti che solo in un ambulatorio specialistico in ferite difficili, come quello del Centro Iperbarico di Ravenna, potevamo trovare.
D: Di cosa ti occupi al Centro Iperbarico di Ravenna e quali sono i trattamenti proposti?
G e A: Al Centro Iperbarico di Ravenna ci occupiamo di tutte le problematiche del piede che competono al podologo: unghie, callosità, ortesi digitali in silicone, prevenzione del piede diabetico e aiuto nella rimozione di alcune callosità presenti nelle lesione del piede, in modo tale da agevolare il lavoro degli infermieri.
D: Perché hai scelto di collaborare con il Centro Iperbarico di Ravenna?
G: Ho scelto di collaborare con il Centro Iperbarico di Ravenna perché è un centro all’avanguardia; solo qui vedo casi nuovi e stimolanti per la mia professione. Inoltre, funziona molto bene la multidisciplinarità, ovvero la collaborazione con gli altri operatori del settore. Questo mi permette di crescere non solo dal punto di vista professionale, ma anche umano.
A: Posso solo dire di ritenermi fortunato. La mia intenzione e, parlando al plurale includendo la mia collega Giorgia, non era quella di collaborare con il Centro Iperbarico. Non era nei nostri pensieri probabilmente perché non lo ritenevamo possibile. Immaginatevi due neo laureati podologi, che vedono per la prima volta problematiche a 360 gradi anche gravi, quindi non solo riferite al piede, se potevano pensare di poter essere utili ad un Centro di terapia iperbarica e Cura Ferite Difficili! Il nostro intento era unicamente quello di approfondire le conoscenze e di toccare con mano, per così dire, i casi che si presentavano negli ambulatori. Frequentammo il Centro per diverse settimane. Non posso che essere grato verso il Direttore Sanitario, dottor Pasquale Longobardi, e il personale in particolare quello infermieristico, molti dei quali tuttora presenti, per l'accoglienza e la disponibilità dimostrata in quel periodo. La collaborazione quindi non partì da parte nostra ma si realizzò grazie all'intuizione del personale infermieristico e del Direttore Sanitario.
D: Cosa significa per te essere una podologa/un podologo?
G: Per me essere una podologa significa aiutare molte persone che hanno dolore ai piedi, e solo chi ha dolore ai piedi si rende conto di quanto siano importanti. Per me non è un lavoro, per me è una passione, e non c’è stata mattina in cui io mi sia svegliata infelice all’idea di andare a lavorare.
A: Per me essere un podologo non dovrebbe differire da qualsiasi altra professione sanitaria e medica. Al centro del proprio operato c'è sempre il miglioramento dello stato di salute della persona. In ambito podologico, la persona può essere cosciente del proprio problema, cerca una soluzione e nella maggior parte dei casi è così, spesso perché è accompagnata da dolore, una funzione fondamentale per preservare l'integrità del nostro corpo. Il dolore magari è legato ad un problema di bassa rilevanza medica, ma che influisce negativamente sulla qualità della vita. Qui la persona va ascoltata con attenzione. Altre volte, ed è la parte più difficile, è la persona che deve ascoltare attentamente. Vi sono casi in cui il dolore è assente, o di lieve entità, ma i rischi potenziali sono molto alti. Saper, e riuscire ad indirizzare a buoni comportamenti, è fondamentale.
Grazie a Giorgia e ad Adriano per averci fatto conoscere meglio la vostra professione.
Se volete saperne di più sui trattamenti podologici che Giorgia e Adriano effettuano al Centro Iperbarico di Ravenna potete consultare la pagina: https://www.iperbaricoravenna.it/aree-di-intervento/centro-cura-ferite-difficili-ccfd/podologo/
Per prendere un appuntamento con Giorgia e Adriano è possibile contattare la segreteria del Centro Iperbarico di Ravenna al numero 0544 500152 o compilare il seguente modulo: